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Vegan, la prima Beagle sacrificata ai media

VeganÈ sempre istruttivo andare a vedere come finiscono le storie, soprattutto quelle che ci vengono confezionate bene, col pacco regalo: quelle con la chiusura da favola tipo “e vissero tutti felici e contenti”.

Una di queste storie è senz’altro quella di “Vegan”, la prima beagle Green Hill uscita dall’allevamento di Montechiari con tanto di cerimonia ufficiale con associazioni animaliste, corpo forestale e decine di telecamere, sotto il sole di mezzogiorno per essere filmata e fotografata.

Nulla di male, se non fosse che “Vegan” era una fattrice nel mezzo della sua gravidanza, un periodo delicato nel quale è opportuno evitare ogni tipo di stress: lo stare per ore sotto i 34 gradi del sole di mezzogiorno oppure l’essere sballottata a destra e sinistra per seguire le interviste del suo affidatario Giuliano Floris, del coordinamento “Fermare Green Hill” sono stress che avrebbero potuto esserle risparmiati.

temperatura montechiari

 

Pensavamo che, tra le numerose associazioni animaliste presenti alla cerimonia, almeno qualcuna avesse a cuore la condizione di Vegan… macché, c’è la stampa, è il momento del trionfo, mica vorremo preoccuparci del benessere degli animali proprio ora?

Sarà stata quella cerimonia decisamente inopportuna per una fattrice a metà gravidanza? Sarà stata la gestione successiva? Sarà altro? Non si sa. I fatti però decretano che Vegan ha partorito 5 cuccioli di cui uno morto subito, e altri due dopo poche ore. Una poco invidiabile mortalità infantile del 60%. Attualmente non sappiamo nulla della salute degli altri due cuccioli.

Ovviamente alcuni animalisti hanno dato la colpa alle “troppe gravidanze” avute da Vegan in passato, invece era solo il suo secondo parto e dalla documentazione agli atti del processo, l’intervallo tra una gravidanza e l’altra delle fattrici era ordinaria, anche i testi dell’accusa nel processo lo hanno ammesso. La media a Green Hill di cuccioli che arrivavano a sei mesi è di 4.8 su una cucciolata di 6 elementi. Percentuali parecchio diverse.

Naturalmente nessun’altra associazione animalista ha espresso perplessità, ci sono opportune deroghe all’attivismo. Noi intanto siamo ancora in attesa di una risposta ufficiale da parte dei custodi giudiziari (LAV e Legambiente) sul motivo per cui così pochi cuccioli sono nati dalle fattrici uscite da Green Hill, sperando che non abbiano fatto tutti la fine dei cuccioli di Vegan.

#BastaBugieSuGreenHill

Gli altri articoli sul caso Green Hill:
La Verità sul processo Green Hill

Processo Green Hill – La Top 10 delle bufale che non si sono viste al processo
Processo Green Hill – L’ispezione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
Processo Green Hill: LAV, Legambiente e il mistero dei cani mutanti
LAV, dove sono finiti i cuccioli di Green Hill
Processo Green Hill e il perito imparziale del PM (Socio della LAV)
Processo Green Hill, la ricerca di sensazionalismo e la perenne insoddisfazione delle associazioni animaliste
Processo Green Hill: i testimoni dell’accusa tra errori e inesattezze
Processo Green Hill: raddoppiata la mortalità dei cuccioli dopo il sequestro
Green Hill e il decreto ad Aziendam

10 commenti

  1. Il dato statistico estrapolato dalla popolazione non può però essere applicato sul singolo individuo…

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    • Qui trovi i dati relativi alla popolazione, che come vedrai sono assolutamente in linea.

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    • Certo Marco, però converrai con me che il dato della mortalità è in linea con le percentuali di mortalità di TUTTE le femmine dopo l’affido e circa 4 volte maggiore rispetto alla media di popolazione in allevamento. Se fosse stata l’unica femmina a presentare una mortalità infantile così elevata e se fosse stata in contrasto con la media delle fattrici affidate avremmo potuto sostenere la tesi del caso eccezionale, ma dato che è in linea con la media popolazione post-affido (1.5 cuccioli sopravvissuti per cucciolata) direi che il campione in oggetto (la fattrice denominata Vegan) è rappresentativo di quello che è successo alla popolazione (cioè una mortalità infantile 4 volte superiore rispetto al periodo di allevamento). Tra le cause possiamo sicuramente ipotizzare una cattiva gestione degli animali post affido, non ti pare?

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      • Mi domando se il tasso di mortalità di tutte le femmine in questione non sia dovuto al passato piuttosto che al presente.

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      • > Mi domando se il tasso di mortalità di tutte le femmine in questione non sia dovuto al passato piuttosto che al presente.

        e perché non a una vita precedente, visto che ti ci sei messo?
        e perché non al fatto che qualche centinaio di milioni di anni fa una farfalla ha sbattuto le ali e sai tu che cavolo di reazione a catena ha scatenato!

        ti hanno appena detto che PRIMA di essere portate via da Green Hill, la mortalità era 4 volte più bassa, circa 5 cuccioli ogni 6 sopravvivevano almeno 6 mesi.
        DOPO, solo 1,5.
        Ora diamo anche la colpa al venticello autunnale se vuoi, ma mi sembra chiaro che fra PRIMA e DOPO c’è una differenza abissale, che è facile spiegare con la soluzione più semplice: gli animalari sono incapaci.
        E probabilmente molti sono stati anche sterilizzati, perché loro LI AMANO.

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  2. L’ha ribloggato su Lo Strano Anello.

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  3. VoceIdealista

    L’ha ribloggato su laVoceIdealista.

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