I primati nella ricerca
Nelle ultime ore si stanno diffondendo articoli e video riguardanti lo stabulario dell’ Università di Modena, dove vengono impiegati macachi a fini scientifici. E’ chiaro che la struttura è il nuovo bersaglio della propaganda animalista.
I documenti che diffondono offrono un’informazione parziale, di stampo propagandistico, del lavoro svolto dai ricercatori, non spiegano il significato della ricerca e dell’impiego di primati, non parlano correttamente dello stato di salute degli animali stessi.
Tutto questo sta sollevando numerose polemiche da parte di diverse associazioni animaliste.
Ma cosa succede davvero negli stabulari?
A cosa serve la ricerca sui primati?
Pro-Test Italia si impegna, con una serie di articoli e documenti, a fare chiarezza sul ruolo dei primati nella ricerca biomedica.
Nuovo modello animale per l’AIDS
I macachi sono stati impiegati in una nuova ricerca per favorire lo sviluppo di terapie innovative contro l’AIDS. Nonostante decenni di studi, non ci sono al momento modelli animali completamente affidabili (a parte quelli chimerici, i quali sono, però, molto costosi n.d.t.), in quanto il virus HIV-1 causa l’AIDS solamente nell’uomo e nello scimpanzè (specie protetta, n.d.t.). Al fine di permettere lo sviluppo dell’AIDS anche nel macaco, i ricercatori della Rockefeller University e del Centro di Ricerca sull’AIDS «Aaron Diamond» hanno «rinforzato» il virus HIV-1 con una proteina dalle notevoli proprietà immunosoppressive facente parte del virus SIV, strettamente correlato all’HIV.
Attualmente si stima che 35 milioni e 300mila persone in tutto il mondo siano sieropositive e/o affette da AIDS conclamato, tanto da rendere l’HIV una delle infezioni mortali più diffuse. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa 36 milioni di persone sono morte di AIDS a partire dal primo caso segnalato nel 1981, e 1 milione e 600mila nel solo 2012.
Queste le parole del Dr Paul Hatziioannou:
«Questo innovativo modello animale di HIV-1 è il risultato di anni spesi nell’indagare come il virus interagisca con le difese immunitarie dell’organismo ospite. L’acquisizione di questo tipo di conoscenze di base ci permetterà di continuare a migliorare questo modello».
tradotto da:
fonte originale:
http://www.medicaldaily.com/animal-research-model-aids-finally-here-macaque-monkeys-successfully-infected-hiv-1-288956
- Pubblicato in: Attualità♦Capire la scienza♦Confutiamo gli argomenti degli oppositori
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